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Fauna dell’Etna

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… L’ Etna annovera tra la sua fauna molti rappresentati importanti, anche se il loro numero è sceso notevolmente rispetto all’ inizio del 1900. Particolare rammarico c’è per la scomparsa di numerosi esemplari fra cui spiccano i nomi del lupo e del gufo reale.

Grazie all’ istituzione del Parco dell ‘Etna la fauna è stata molto salvaguardata e si stanno anche cercando di introdurre esemplari una volta esistenti, ma ora scomparsi.

Naturalmente il Parco dell’ Etna ha trovato numerose difficoltà nel far rispettare i divieti e molte volte si è dovuta scontrare con gli interessi della popolazione del luogo, ma alla fine sembra che il buon senso stia prevalendo e il primo frutto è il ritorno dell’ aquila reale.

Principalmente tra i boschi e i campi coltivati vive il popolo degli animali che, pur avendo perso negli ultimi 150 anni importanti rappresentanti, è ancora piuttosto folto e numeroso. Un censimento completo non è stato mai effettuato ed è impresa che può essere portata a termine comporterà un impegno notevole da parte del Parco.

Gli invertebrati comprendono alcune migliaia di specie. Tra gli esemplari scomparsi si annoverano i mitici lupi, cinghiali, daini, caprioli, grifoni e anche la lontra. Una buona notizia si è avuta nell’ estate del ’90 quando è stato scoperto un nido con un piccolo d’ aquila reale su un pino laricio.

Ciò significa che questo maestoso rapace, che nidifica quasi esclusivamente nelle pareti rocciose a strapiombo , ha scelto di riprodursi anche tra le lave dell’ Etna. Un evento certamente reso possibile dall’ integrità dell’ ambiente, dall’ assenza di azioni di disturbo e dall’ aumento delle prede in relazione al divieto di caccia.

I mammiferi che oggi vivono nel Parco sono di modeste dimensioni. Tra i carnivori trovano la volpe, il gatto selvatico, la donnola e la martora.

Tra i roditori vanno segnalati il ghiro, il quercino, i topi campagnoli, il ratto, l’ istrice, la lepre ed il coniglio in forte aumento in questi ultimi anni. Tra gli insettivori è molto comune il riccio. Numerosi sono anche i pipistrelli che vivono nelle grotte.

Parecchi sono gli uccelli. Tra i rapaci notturni troviamo il barbagianni, il gufo, l’ allocco, la civetta e l’ assiolo, la cinciallegra; tra i rapaci diurni vanno segnali il gheppio, il falco pellegrino, la poiana, lo sparviero e ora possiamo annoverare anche l’ aquila reale.

Numerosi sono i passeiformi e tra essi il corvo imperiale, la cornacchia, la gazza, la ghiandaia, il cardellino, il fringuello, il verzellino, il passero, lo zigolo nero, la cappellaccia, l’ allodola, la capinera, lo scricciolo e alcuni turdidi tra cui il merlo, il pettirosso, il codirosso spazzacamini e il codirossone.

Particolarmente legati al bosco sono il picchio muratore, il rampichino, il crociere, il picchio rosso maggiore, la cincia allegra, l’ upupa il colombaccio e il cuculo. Pochissimi sono gli uccelli acquatici a causa della scarsità degli ambienti umidi.

Ma nel lago Gurrida nei pressi di Randazzo, si possono osservare garzette, l’ airone cenerino, il germano reale e altri volatili. Tra i rettili troviamo la vipera, il biacco, il colubro leopardino e la biscia. Tra i sauri il gongilo. Molto comuni sono le lucertola; scarsamente presenti anche in questo caso per la mancanza di ambienti umidi gli anfibi.

Questo in sintesi, il mondo biologico dell’ Etna: una grandiosa rappresentazione di vita, uno spettacolo di sublime bellezza che stupisce, un mondo da difendere dalla stoltezza umana. Preservare questo mondo significa, quindi, difendere noi stessi, difendere un rapporto armonioso con la natura che è essenziale per tutte le forme di vita.