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la Storia

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… Il Vulcano Etna come tutti sappiamo è il più alto d’ Europa con 3350 metri di altezza.

A nord si appoggia sui Monti Peloritani, parte siciliana dell’ arco della Calabria. La pianura di Catania a sud, lo separa dai monti Iblei, di origine vulcanica (Plio-Pleistocene.) Tutta questa parte della Sicilia , come d’ altronde L’ Italia meridionale, è instabile e soggetta a una sismicità attiva, indotta da una forte neotettonica, come testimoniano le terrazze di Reggio Calabria e dalle basse pendici dell’ Etna; un’ ulteriore prova è costituita da forti terremoti avvenuti a Catania e a Messina nel 1169 (15.000 vittime a Catania) , nel 1693 (60.000 vittime di cui 18.000 a Catania e nel tragico 1908 a Messina e Reggio Calabria dove a causa di un spaventoso terremoto persero la vita 84.000 persone.

Tra tutti i vulcani l’ Etnaè quello che emette in permanenza la maggior quantità di gas al giorno, circa 5.000 tonnellate di SO2 al giorno. L’ attività storica, cioè quella riferita dai testi scritti inizia nell’ VIII secolo a. C., cioè dalla colonizzazione greca della Sicilia (a Naxos nel 757 a. C.): copre quindi quasi tre millenni. L’ Etnaè l’ apparato per il quale possediamo il maggior numero di documenti antichi, con relazioni di Platone, Cicerone, Virgilio, Strabone, Plinio e molti latri.

La prima testimonianza di un’ eruzione attribuibile senza incertezze all’ Etna risale al 457 a. C. Numerosi eventi in quel caso disastrosi, sono avvenuti in epoca romana e all’ inizio dell’ era cristiana.

Tuttavia con la decadenza dell’ Impero Romano i documenti sono diventati rari, e anche molto confusi. Per nove secoli non ci dicono altro se non che l’ attività dell’ Etnaè stata continua.

E’ solo nel 1329 che, per la prima volta, un testimone, (Nicolò Speciale) descrive un’ eruzione dell’ Etna alla quale ha assistito. L’ attività è meglio nota solo dopo il XVI secolo e diventa del tutto nota nel 1865. Benché molte non siano state osservate a causa delle avverse condizioni meteorologiche, le eruzioni storiche sono innumerevoli e non è il caso di citarle tutte. Segnaliamo solo che alcune colate hanno minacciato e a volte anche raggiunto i centri abitati a più riprese, distruggendoli parzialmente o completamente.

Così è stato per Trecastagni (1408), Adrano (1610), Randazzo (1614, 1981), Nicolosi (1634), Castiglione (1646), Bronte (1651), Catania (252, 1669), Zafferana E. (1792), Linguaglossa (1923), Mascali (1928), Milo (1950), Fornazzo (1950, 1972, 1979), Sant’ Alfio, (1972), Regalna (1983), rifugio Sapienza e funivia (2001).

Quella dei Monti Rossi (1669) è stata sicuramente la più disastrosa di tutte le eruzioni dell’ Etna: ha causato lo sprofondamento parziale del cono sommitale, e soprattutto, cancellato 32 Km quadrati di terre coltivate, e una quindicina di villaggi, alcuni dei quali costruiti altrove, la quasi completa distruzione della città di Catania dove persero la vita migliaia di persone in un modo orrendo.

L’ eruzione del 1991 – 1993, ha provocato l’ emissione di circa 230 milioni di metri cubi di lava sul fianco orientale: è il maggior volume di lava emessa in tre secoli. Come era già avvenuto nel 1983, sono stati compiuti tentativi per deviare le colate (costruzione di argini, bombardamento con esplosivi) ma con risultati modesti.

Nel 2001 si è verificata un’imponente eruzione, molto spettacolare, che minacciava il centro abitato di Nicolosi. La lava ha investito alcuni casolari e parzialmente il rifugio Sapienza, ed ha completamente inghiottito la funivia (tuttora in rifacimento). A seguito di questa eruzione, si sono formati altri piccoli crateri e la cartina del Vulcano Etna è quasi completamente da ridisegnare.