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Le Grotte

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… Tommaso Fazzello, che nel 1558 diede alle stampe quel “De rebus siculus” che è il capolavoro della storiografia siciliana, definisce il vulcano, a giusta ragione, “Aetna cavernosa”. Sono più di duecentotrenta, infatti le cavità ad oggi esplorate che vi si aprono sui fianchi e molte, oltre a essere oggetto di indagine scientifica, hanno destato notevole interesse per i più grandi svariati motivi, non di meno quello strettamente archeologico e mitologico.

Nel Parco dell’ Etna si trovano diverse grotte (se ne conoscono oltre 200) parecchie delle quali molte suggestive ed interessanti. Note sin dall’antichità, sono state utilizzate dall’ uomo via via come luoghi sacri o di sepoltura ( grotte nei dintorni di Catania, San Gregorio, Adrano, Maniace ), ripari per i viandanti ( grotta dei Faggi, grotta sopra Nicolosi), luoghi destinati all’ accumulo di neve ( grotta di casa del Vescovo, grotta dei Ladroni), in epoche in cui tale materia prima era l’ unica forma di refrigerio nell’ estate. Naturalmente, oggi, sono soprattutto gli speleologi e gli archeologi a frequentare questi luoghi tanto affascinanti quanto importanti dal punto di vista scientifico.

Le grotte a scorrimento lavico, infatti, costituiscono, per primi preziosissimi scrigni ove sono celati i più reconditi segreti dell’ origine dell’ Etna e dove una recente branca della ricerca scientifica, la biospeleologia, vi conduce interessanti indagini; per secondi luoghi ideali per lo studio di alcuni aspetti delle primitive comunità che abitarono l’ Etna.

Le grotte di scorrimento lavico non solo sono tra le più seducenti, ma anche tra le più tipiche dal punto di vista della propria formazione: l’ Abisso Profondo Nero, la più lunga dell’ Etna con oltre 1700 metri di sviluppo complessivo; la grotta delle Palombe, nei pressi dei Monti Rossi esplorata nel secolo scorso da Mario Gemellaro e da W. Sartorius; la grotta dei Tre Livelli, che ospita una numerosa colonia di pipistrelli.

La grotta dei Lamponi sul versante nord del vulcano all’ interno di un affascinante campo di lave (lave del Piano dei Dannusi) ed è anche una delle più lunghe. Poi c’e la grotta dei Ladroni, impiegata come nivera; la grotta del Cassone; che viene anche chiamata grotta dell’ 85; la grotta del Coniglio da visitare assolutamente, ma consigliabile solo a quelli più esperti; la grotta di Leucatia, interessante dal punto di vista archeologico.

Una notazione a parte merita la grotta del Gelo, particolarmente rinomata tra i frequentatori del luogo, è di straordinaria bellezza ambientale per la presenza al suo interno di un ghiacciaio perenne, (perché la grotta guarda verso nord laddove il sole difficilmente arriva) ed è l’ unico ghiacciaio presente in tutto il basso bacino mediterraneo

Fino al 1989 quest’ ultima con oltre 800 metri di sviluppo lineare era la più lunga grotta conosciuta sull’ Etna. Un’ altra cavità ha ora tale primato: si tratta della Grotta dei Tre Livelli. Recenti esplorazioni hanno portato a 1.100 metri lo sviluppo complessivo di tale grotta, ma particolare ancora più interessante, questa è la grotta vulcanica con il quarto maggior dislivello complessivo nel mondo (308 metri).

Oltre che sull’ Etna, le grotte vulcaniche, in Europa, si trovano soltanto in Islanda. Anche per questo motivo sono di grande importanza e necessitano di una particolare salvaguardia e protezione.